domingo, 7 de junho de 2009

HOMENAJE AL REY FERNANDO II DE LAS DOS SICILIAS

Grande successo della manifestazione dell'Editoriale Il Giglio e del Movimento Neoborbonico

DUE GIORNI NEL NOME DI RE FERDINANDO II

e le divise borboniche occupano Largo di Palazzo

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Due giorni nel ricordo del grande Re Ferdinando II delle Due Sicilie, tra Portici e Napoli. Due giorni di riflessione, due giorni di orgoglio e di festa. C’è stata una larga e qualificata partecipazione di pubblico alle celebrazioni per il 150esimo anniversario della morte del Sovrano napoletano (22 maggio 1859) organizzate dall’Editoriale Il Giglio e dal Movimento Neoborbonico.

Venerdì 23 maggio a Villa San Gennariello, antica fagianeria della Reggia di Portici, si è svolto un convegno ed il concerto “La musica del Re”. La serata è stata conclusa da una cena-buffet. Non c’era più posto per accogliere soci ed amici dell’Editoriale Il Giglio, simpatizzanti neoborbonici, legittimisti ed i nuovi amici sempre più numerosi che riscoprono le Due Sicilie e l’orgoglio dell’appartenenza.

Applausi all’Inno delle Due Sicilie, eseguito al piano a quattro mani dal maestro Ida Tramontano e dalla pianista Concetta di Somma e cantato dal soprano Stefania Tedesco, che a fine serata ha coinvolto il pubblico. Tutti in piedi a cantare le strofe dell’Inno di Paisiello, capace di rendere l’identità di un popolo. Applausi alla lettura del messaggio inviato dal S.A.R. il Principe Carlo di Borbone Due Sicilie, che ha ringraziato gli organizzatori per le celebrazioni ed ha ricordato le grandi realizzazioni del suo antenato.

Marina Carrese, a nome dell’Editoriale Il Giglio, ha inquadrato le celebrazioni nella battaglia delle idee che Il Giglio combatte con le proprie pubblicazioni e le proprie iniziative. “Ce ne saranno altre – ha annunciato – per ricordare adeguatamente Re Ferdinando II”.

Il prof. Gennaro De Crescenzo, presidente del Movimento Neoborbonico, ha ricordato i passaggi salienti dei 29 anni di regno del Sovrano. Le grandi opere civili, con oltre tremila miglia di strade realizzate, la realizzazione di una Marina mercantile e militare tra le prime del mondo, i tanti primati che portarono il Regno delle Due Sicilie al riconoscimento di terza potenza industriale del mondo alla Mostra di Parigi del 1856, il minor carico tributario d’Europa. Sotto il regno di Ferdinando II, Napoli era la città più importante e popolosa d’Italia, con 447 mila abitanti; negli stessi anni Torino ne aveva 204 mila e Roma 194 mila. Tutto andato perduto grazie all’opera dei settari che – come sembrano confermare proprio gli studi del prof. De Crescenzo – eliminarono, probabilmente avvelenandolo, un Re ancora nel pieno vigore fisico, a soli 49 anni, per una unificazione che segnò la decadenza, l’inizio dell’emigrazione e la nascita della cosiddetta questione meridionale. Ma in questo anniversario i motivi di speranza non mancano. “Se siamo qui, ed in tanti, 150 anni dopo, a commemorare Re Ferdinando II vuol dire che il suo ricordo è sempre più vivo”, ha detto il prof. De Crescenzo.

Nel pomeriggio di sabato 23 maggio una grande emozione si è diffusa tra le centinaia di presenti quando il Plotone d’onore del “Raggruppamento storico-militare delle Due Sicilie” guidato dal capitano Alessandro Romano, bandiere al vento, ha occupato simbolicamente Largo di Palazzo. Accompagnate dal rullare dei tamburi e dalle trombe, le divise borboniche hanno marciato in formazione dal colonnato della Basilica di San Francesco di Paolo fino a Palazzo Reale, dove hanno eseguito il cambio della guardia.

Evoluzioni in piazza, saluto al Re, poi il plotone si è diretto verso la Chiesa di San Ferdinando di Palazzo, dove ha presentato le armi al vice-priore della Confraternita, dott. Marco Crisconio, prima dell’inizio della Missa de Angelis in rito romano antico in suffragio dell’anima di Ferdinando II. Durante il rito, celebrato da Mons. Raffaele Ferriero in una chiesa gremita da centinaia di persone, i cavalieri costantiniani Luigi Andreozzi e Giovanni Samo hanno montato la guardia accanto all’altare, davanti alla bandiera delle Due Sicilie e ad una gigantografia di Re Ferdinando II.

La Missa de Angelis è stata cantata dal mezzosoprano Nicla Cesaro, all’organo Giuseppe Perucatti. L’Inno di Paisiello, cantato dal soprano Stefania Tedesco, ha aperto e concluso la cerimonia. Ferdinando II è stato commemorato prima della Messa dal vicepresidente del Movimento Neoborbonico, prof. Enzo Gulì. Sì, la verità su Ferdinando II, grande Re e grande napoletano, si fa strada a dispetto di ogni falsificazione e queste celebrazioni, 150 anni dopo, sono un segnale di speranza. Continueranno. Nel nome di Re Ferdinando II.

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Associazione culturale Neoborbonica L'orgoglio di essere meridionali

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